sabato 27 maggio 2017

...4 anni dopo

Diverse volte in questi anni sono passata a rileggere questo blog: a volte ho pensato di tornare a scrivere e ci ho anche provato, aprendo (e poi chiudendo) nuovi blog per provare a raccontare la mia vita post scambio all'estero.
Ogni volta che sono passata di qui, un sorriso e anche qualche lacrima sono comparsi sul mio volto: tantissimi ricordi ancora vividi, ancora qui con me.

E' certamente impossibile riassumere quattro anni in un post e non avrebbe neppure senso ridurre così tanto tempo a qualche riga; tante, tante cose sono cambiate e io con loro.
Mi sono diplomata con soddisfazione, mi sono iscritta a Lettere moderne senza successo, così ho lasciato dopo il primo anno e sono partita per una breve estate da ragazza alla pari in Francia. Attualmente, sono al mio secondo anno presso la facoltà di Scienze Politiche e ho alle spalle un'altra esperienza estiva come ragazza alla pari in Spagna.

Da quando sono tornata, sono rimasta in Intercultura come volontaria anche se ora me ne sono staccata e non so se riprenderò il prossimo anno sociale: essere volontaria mi fa vedere le cose da un'altra prospettiva e, onestamente, mi ha lasciato un po' d'amarezza.

Ho vissuto esperienze amorose deludenti, difficili ma che mi hanno fatto crescere e, forse, anche chiudere ancora di più; ho perso amicizie appena tornata e ne ho lasciate cadere altre nel corso degli anni, perché giustamente ognuno prende la sua strada. Porto avanti con convinzione la mia indipendenza, come se non avessi bisogno di nessuno e mi sono tanto avvicinata al mio clima familiare, quel clima che al ritorno, nel lontano 2013, è stato teatro di discussioni e pianti per il mio attaccamento al Venezuela.

E dunque parliamo del Venezuela: ho lasciato questo blog con l'adrenalina e la paura di essere tornata a "casa" dopo 11 mesi, consapevole che il ritorno sarebbe stato tosto ma con tanta grinta di ripartire, di ricominciare unendo l'Italia al Venezuela. A distanza di tempo, posso effettivamente raccontare con coscienza che il ritorno, per me, è stato un fulmine a ciel sereno: mi ci è voluto almeno un anno e mezzo per convincermi che, ormai, la mia vita è qui. 
Quando sono tornata, avevo progetti di tornare in Venezuela dopo la maturità del 2014 e magari di stabilirmici: vuoi per il contesto famigliare, vuoi per il casino scoppiato nell'aprile 2014 in Venezuela con conseguente mancanza di voli per Caracas, vuoi per la vita universitaria, non ci sono ancora tornata. Eppure, ci sono ancora legatissima: sono ancora in stretto contatto con la mia gente, con la mia famiglia, con i miei Amici e, anzi, ne ho conosciuti di altri.

Le notizie degli ultimi due mesi sono scottanti e io sono più che mai con il cuore in quella mia seconda terra: da quando sono tornata ho partecipato a varie proteste di venezuelani organizzate a Milano, ho inviato aiuti umanitari e da due mesi sto facendo sensibilizzazione in italiano sui social networks.

Probabilmente gli effetti collaterali dell'anno all'estero sono stati forti ed eccezionali su di me, ma adoro aver trovato un paese, un clima, un popolo che sento mio. Appena tornata ripudiavo, effettivamente, la mia vita in Italia: mi sentivo incompresa, esclusa, un pesce fuori dall'acqua. Sicuramente ci ho messo del mio nella mia difficile reintegrazione: nella mia testa continuo ad essere là, dove effettivamente è rimasto il mio cuore. Molte volte penso che sto facendo troppo per questo paese che, dopotutto, non è la mia terra natale e che qui non ho costruito, in questi quasi 4 anni dopo, nulla di concreto o che mi faccia dire di avere una mia vita italiana; ma quando vedo i video della resistenza, vedo le foto di come questa dittatura sta reprimendo il popolo che vuole un Venezuela libero, vedo i giovani che sono disposti a perdere la vita per la propria terra, allora mi convinco che ciò che faccio sia la cosa giusta e continuo, a costo di essere definita "fissata" o "pesante" (mi è capitato) da parte di italiani.
Io proseguo nei miei studi, covando nel profondo il desiderio e la speranza di poter tornare nella mia amata Venezuela. E cerco di non manifestare troppo questo desiderio perché ho capito che la percezione di una causa è diversa e sicuramente qui si sentono di più temi quali il terrorismo, gli immigrati o il Medio Oriente.

In questi 4 anni sono diventata la "zia italiana" di due bimbi, avuti dal mio fratello maggiore venezuelano; ho rivisto due volte Paulina in Germania e lei in Venezuela ci è tornata nel 2014, praticamente sei mesi dopo il nostro ritorno ed è stato strano esserci senza di me, con di fronte una Valera militarizzata già all'epoca. In questi giorni è stato pubblicato un video in supporto alla lotta del Venezuela: io e altri studenti AFS abbiamo raccolto i nostri messaggi e siamo molto orgogliosi del risultato ottenuto.
Qui lo posto e, magari, tornerò a scrivere qui... magari racconterò ancora del mio Venezuela e del mio sperato ritorno...
A presto,
Glenda




martedì 30 luglio 2013

Dopo 325 giorni sono di nuovo a casa

Dopo 325 giorni sono di nuovo a casa mia, a Bergamo. E' stranissimo.
Forse ci metterò più giorni a scrivere questo post perchè sono piena di cose da fare, oddio non pienissima ma devo riprendere il ritmo, cosa non facile.
Eravamo rimasti che sarei andata al campo finale; ebbene sì, ho lasciato la casa della zia con Paulina il mercoledì mattino alle 7:30 e siamo state nell'edificio di AFS Venezuela fino alle 8:30, dopodiché siamo andati a fare colazione e alle 9 abbiamo lasciato la città per andare a Los Teques, in montagna. Lì ci hanno raggiunto verso le 11 e 30 tutti gli altri studenti, è stato bello rivederci tutti! Eravamo, tutto sommato, contenti, forse perchè ancora non si realizzava. Molti non erano "a favore" del campo di chiusura perchè è come se ci avessero (?) rubato due giorni in più con la nostra famiglia e con i nostri amici nelle rispettive città. Alla fine, il campo finale ci è servito secondo me. Ci hanno diviso in piccoli gruppi da 7-8 studenti e ciascun gruppo aveva il nome di una zona del Venezuela; abbiamo fatto le attività che già conoscevamo, come dei giochi e su come siamo cambiati. L'attività più bella è stata quella delle aspettative/paure del rientro: eravamo (e siamo) tutti sulla stessa barca, tra le aspettative ci sono la voglia di tornare e di riuscire ad unire le due vite; mentre tra le paure emerge soprattutto quella de "gli amici/la famiglia non mi capiscono". I volontari sono stati molto carini nell'aiutarci e nel condividere con noi le loro storie (sembra un gruppo di alcolisti anonimi hahah).
Il giovedì abbiamo registrato un video promozionale per il Venezuela, spero di avere il video perchè è bellissimo ed anche divertente perchè ciascuno mischiava la propria lingua con lo spagnolo hahahah la sera, abbiamo visto il video finale e abbiamo concluso con un'attività che avevo già fatto a scuola, la " Tela Araña ": ciascuno ha detto quello che gli mancherà del Venezuela e, dopo averlo detto, lanciava lo spago a un'altra persona e così si è formata una ragnatela che formava la relazione tra di noi. Alla fine l'hanno tagliata e il pezzettino che ci è rimasto in mano è il ricordo di quella serata e dell'esperienza in generale, così io l'ho legato a Paulina e lei a me. Dopo giorni senza lacrime, ho finalmente pianto... era inevitabile!!! 
Venerdì mattino alle 8:20 siamo partiti verso l'aeroporto di Caracas, dove siamo arrivati alle 11 circa. Lì abbiamo aspettato che Lufthansa aprisse il check-in, ci siamo registrati, i volontari hanno compilato i fogli d'uscita dal Paese. Verso le 14 siamo entrati noi italiani e tedeschi nell'imbarco, dove ci hanno controllato un'infinità di volte, ci hanno fatto svestire e ci hanno timbrato il passaporto: lì è arrivata la fine. Alle 17 iniziava l'imbarco al gate numero 25, così abbiamo avuto solo un'ora per mangiare. Tra l'altro, mio papà di Valera mi ha inviato un messaggio bellissimo, quindi ho passato 10 minuti a piangere seduta in terra e poi ne ho pianti altri 10 perchè i miei compagni hanno ricevuto il diploma e mi stavano inviando le foto.... che tristezza... 
Alle 17 ci siamo messi in fila per l'imbarco e una volta dentro il gate ci hanno controllato un'ennesima volta: io avevo cinque magliette e quando mi stavano perquisendo, la signora credeva che avessi sotto qualcosa e mi ha alzato tutto preoccupata, ma alla fine mi ha chiesto da dove venivo e perchè ero lì; ha subito intuito che eravamo tutti lì per uno scambio culturale, così ci hanno fatto passare direttamente sull'aereo senza dover aprire i bagagli a mano (per fortuna). Sull'aereo io non ero con Paulina purtroppo, in compenso ero vicino a un asiatico che non parlava nessuna lingua tranne la sua e si muoveva a gesti hahahaha Il volo fino a Francoforte non l'ho quasi sentito, sarà perchè ho dormito quelle tre ore in cui hanno spento le luci e così ho reagito meglio anche al fuso! 
Arrivati a Francoforte, non ci credevamo... ci dicevamo "ma stiamo davvero tornando..". Ho salutato Paulina, senza pianti e sono andata con gli altri italiani alla ricerca del gate. Arrivati a un bivio, ci siamo separati pure noi perchè noi di Milano avevamo il gate A26 e quelli di Roma il B10; ci siamo abbracciati tutti, un "In bocca al lupo" e un ultimo "Ciao Chicchi!"... così ci chiamavamo noi... Così siamo rimasti in 10 ed era una corsa contro il tempo perchè alle 12:10 avevamo l'imbarco: ci abbiamo messo un sacco di tempo all'immigrazione e ci hanno controllato i bagagli a mano e i vestiti: un amico, purtroppo, ha dovuto lasciare lì il rum che ha preso al duty free a Caracas solo perchè l'ha comprato in un paese fuori dall'UE. 
Dopo tutto ciò, scopriamo che ci hanno spostati al gate A40, ovviamente dall'altra parte dell'aeroporto, visto che i gate A sono 42! Altra corsa velocissima, arriviamo e ci imbarchiamo. Già stando sull'aereo ci siamo accorti che stavamo proprio tornando a casa con tutti quei milanesi che se la tirano come fossero i padroni del Mondo! Così noi parlavamo metà spagnolo e metà italiano, già parlavamo al passato ricordando il Venezuela. Il volo non è stato il migliore, il pilota ha fatto un sacco di su e giù e ho avuto il mal d'orecchie per due giorni -.- 
L'arrivo in aeroporto è stato........ una sensazione strana! Eravamo davvero sul suolo italiano, prossimi a rivedere le famiglie... da non crederci. I nostri 11 mesi in Venezuela ci sono passati davanti in cinque secondi. Si vedeva l'ansia e la felicità sulla faccia di tutti noi, abbiamo cercato le valigie e sono arrivate tutte fortunatamente! Dopodiché ci siamo salutati e ci siamo promessi di rivederci! Nessuno era pronto ad uscire, c'era chi si avvicinava alle porte e si bloccava e chi proprio non si muoveva dal ritiro bagagli.Alla fine ho deciso di uscire, non potevo stare in aeroporto per sempre... così sono uscita per prima (penso). Appena si sono aperte le porte, ho incrociato lo sguardo di mia mamma e poi due mie amiche che mi hanno fatto la sorpresa! Ho pianto e non me l'aspettavo! E' stato bello e avevo un sorriso da ebete perenne. 
A casa c'erano palloncini e striscioni e ad aspettarmi c'erano gli zii, le cugine, le nonne e miei cani... E' stato emozionante, proprio quello che volevo! 
Ho mangiato tiramisù, focaccia, torta; ho parlato con tutti e ho pianto altre volte pensando al Venezuela. 
La domenica mi hanno svegliato alle 13 circa e ho pianto, di nuovo. Non pensavo di soffrire così tanto! 
Ovviamente è bello stare a casa, però devo familiarizzare di nuovo con tutto e tutti.... Non ho molta voglia di uscire e stare in giro.. Ho voglia di stare in casa e scrivere alla mia famiglia e ai miei amici del Venezuela, ho voglia di passare del tempo con la mia famiglia. Quegli amici italiani che pensavo non avessero capito, sono quelli che al momento comprendono di più la situazione... sono cambiati anche loro! 
Ormai l'esperienza è davvero finita e il blog lo lascerò aperto per rileggerlo qualche volta e anche per far sì che altri futuri exchange students o semplici passanti lo leggano.
Ringrazio tutta la gente che ha letto il mio blog e ha seguito questi miei 11 mesi.
Grazie, grazie,grazie! 
Glenda


Un saluto speciale va ad Alberto, che ci osserva da lassù..... Mancavi tu ad aspettarmi, a farmi le 1500 domande sul Venezuela.... Sono arrivata e non mi è sembrato vero... Le tue foto, ma tu non c'eri e ti aspettavo.. così come tutti ancora ti aspettano da due mesi a questa parte.. ma non arrivi.... Questo blog va un po' anche a te, che mi hai aiutato anche solo con i tuoi discorsi e con le tue parole durante le riunioni familiari... Grazie Alberto, questo va a te che mi hai trasmesso tanto in poco tempo. Ora starai vedendo per bene il Venezuela da lassù, ora starai conoscendo il Mondo come facevi tu, non da semplice turista.... 




martedì 23 luglio 2013

Ultimo post desde mi Venezuela

Esto serà mi ultimo post desde mi Venezuela... decidì escribirlo en español porque ya es mi segundo idioma, me identifico con el porque me acerca a mi Venezuela, a mi segunda casa. 
Cuantas cosas cambiaron desde el comienzo, cuantas cosas que descubrì y aprendì: aprendì que el español no es el italiano con la "s" al final, aprendì lo que es estar sola y poder contar solo conmigo misma, aprendì lo que es la Verdadera Amistad,aprendì a hacer cosas que nunca en mi vida pensé en poder hacerlas, aprendì a crecer, aprendì a reirme de mi misma, aprendì a llorar, aprendì a ser mas valiente y mas fuerte, aprendì a ser una nueva persona.
Ya me dijeron que el regreso es mas dificil que la ida, pero no quiero pensar demasiado en eso; quiero pensar que estaré bien, quiero pensar que podré unir mi nueva personalidad con mi vida en Italia. Es como irse de intercambio otra vez porque eres una persona totalmente diferente, nueva. Asì que cuando estarè montandome en ese avion hacia Italia, pensaré "Ahi vamos otra vez. Empieza el intercambio de toda la vida". 
Miro las maletas y no quiero hacerlas, siempre pienso "Tengo tiempo" pero tiempo no hay. Lo sé pero no puedo aceptarlo,aunque soy feliz de volver a ver a mis amigos y a mi familia. Estoy aqui con Paulina y no puedo ni imaginar como serà saludarla, ella se conviertiò en una persona importante, una amiga, una hermana. Su papà de Valera le pasò un mensaje el otro dia que decia "Este avion no lo puedes perder..." y ahi empezaron las reflexiones sobre todo lo que ha pasado en estos meses, sobre cuanto hemos cambiado, sobre cuantas penas hemos pasado y sobre cuantos somos niñas adentro.
He vivido momentos inovidables aqui y he crecido muchisimo, siempre mi Venezuela tendrà un lugar en mi corazòn y aunque no he grabado o no he tomado fotos a cada momento que vivi, como dijo mi papà antes de saludarme, lo tengo grabado en mi mente y en mi corazòn. 
He vivido 11 meses con personas muy chevere que me ayudaron a cambiar, estas personas son los creadores de la nueva Glenda. Quiro verlos pronto, quiero unir mi familia italiana con la venezolana, quiero acordarme de cada momento que vivì, quiero mirar las fotos y acordar lo que estaba pasando, quiero estar en Italia y manterme en contacto con mi vida venezolana. 
Chao Venezuela, hasta pronto! 


sabato 20 luglio 2013

Ultimi giorni.....

Questo lo posso dire: sono gli ultimi giorni in Venezuela... Manca davvero pochissimo, forse meno di quello che la gente si aspetta... Capisco di essere stata un po' diretta nel post precedente, ma se fossi stata "soft" qualcuno non l'avrebbe capita (Zia non sei tu, ci siamo già parlate! :D).

Che dire.... in questa mia settimana a Caracas ho realizzato un po' la realtà.... tra poco torno nella mia Italia... Mercoledì ho salutato mia mamma.... due lunghi abbracci e un'ultima foto... tristissimo.... ma lei è rimasta felice e con il sorriso fino all'ultimo, anche se gli occhi lucidi c'erano in entrambe.... però sempre bisogna pensare che non è un "Adios" ma un "Hasta pronto!". Anche quegli aspetti del Venezuela che non apprezzo, so che mi mancheranno una volta in Italia... Esattamente come ho fatto in questi mesi rispetto alla mia vita italiana, ma bisogna essere POSITIVI!!! Ci rivedremo presto!!!

In questi giorni, ho iniziato le pratiche dei documenti scolastici.... fortunatamente, nella capitale sono abbastanza veloci! MA ( c'è sempre un MA) la scuola ha scritto male il mio numero di passaporto, quindi ho dovuto aspettare altri due giorni e lunedì li vado a ritirare al Ministero dell'educazione per poi passarli al Ministero delle Relazioni esteriori.






Sto vivendo nella capitale, una delle più pericolose al mondo! Ogni volta che cammino per le sue strade, non ci credo hahaha cioè ho fatto la fila fuori dal ministero alle 5 del mattino, esco la sera tranquilla... mi sembra strano essere così "coraggiosa"!! Quanti cambiamenti... Finalmente sto vivendo in una grande città, il sogno di questo mio anno all'estero. Infatti, vivendo in un paesino di provincia italiano avrei preferito vivere in una città grande e movimentata... però sono contenta della mia esperienza! Se non fossi finita nella noiosa Valera, non avrei conosciuto la mia famiglia né i miei fantastici Amici.



Vi lascio con la canzone "Yo te esperaré" che AMO in questo periodo...


A prestissimo!
Glenda

martedì 16 luglio 2013

Ciao ciao Valera, arrivo a Caracas!

Ormai sono a Caracas da tre giorni e ancora non mi rendo conto che fra poco sarò a casa... Probabilmente perchè sono qui con la mamma e non mi sembrerà vero finché non sarò io da sola...

Sabato sera c'è stata un'altra festa di saluto per me e Paulina organizzata dai ragazzi rientrati dal loro scambio settimana scorsa. E' stato bellissimo, tutto senza pensieri e tutti ridendo! Ho dormito solo un'oretta e hanno portato a casa me e mia sorella alle 7.30 del mattino, ho sistemato le ultime cose e alle 8 e mezza sono andata alla stazione dei taxi, accompagnata da mio papà. Sono salita e l'ho salutato, solo un lungo abbraccio e gli occhi lucidi....

Un viaggio di 4 ore in auto con altri tre passeggeri, di cui uno era il sosia di Cristiano Ronaldo hahahhaah
Arrivo all'aeroporto di Barquisimeto alle 12.30 e sembravo una senza tetto,davvero!!! Avevo due valigie, due golfini, una sciarpa, uno zaino, una borsa e un peluche.... tutti mi guardavano in modo strano! hahahah
Così chiedo al centro informazioni a che ora inizia il check-in e mi dicono alle 13; così inizio la fila alle 13.15 per non essere proprio la primissima. Mentre sono in fila, vedo che ci sono dei ragazzi con le felpe "Caramelos de Cianuro", un gruppo rock venezuelana, che stanno aspettando una ragazza che sta prenotando dei biglietti. Finalmente, imbarco la valigia e vado a sedermi vicino a questi signori e uno di loro mi continuava a fissare (cosa che a me non piace affatto!), come se mi stesse confondendo con qualcun'altro.  Arriva poi la ragazza e se ne vanno. Io chiamo Paulina e allora le dico che ci doveva essere un concerto e questi signori erano dei fan hahahah Infatti, i suoi genitori ospitanti sono dei fanatici di questa band!!! Noi due ridiamo, ricordando il ritorno da Paraguanà con i suoi genitori che ascoltavano le loro canzoni a tutto volume e noi non ne potevamo più hahahah
All'alba delle 16 inizia l'imbarco, c'era un sacco di gente e STRANAMENTE un sacco di controlli; infatti, mi rimandano indietro a imbarcare anche la valigia piccola per non perdere il taglia unghie. Quando, finalmente, entro nella sala d'attesa rivedo i signori del mattino e anche la ragazza e inizio a pensare che possano essere davvero "Caramelos de Cianuro". Dopo un po', la ragazza avvisa la security e fanno saltare la coda a quattro ragazzi... I dubbi crescono! La gente comincia a girarsi, ma non c'erano ragazzine urlanti. I ragazzi si mettono esattamente dietro di me e io non sapevo ancora se fossero loro o meno, visto che non li ho mai visti nemmeno in foto hahahaha
Una volta sull'aereo, rivedo il signore che mi fissava e mi dice qualcosa, ma io non capisco e mi vado a sedere al mio posto. Dopo altri controlli, partiamo!

A Caracas, prendo le mie valigie e vado a comprare il biglietto del bus per arrivare dopo vive la zia. Avevo un sacco di sono, mi faceva male tutto ed ero stanchissima.
Arrivo alla casa alle 19.30 circa e alle 21 sto già dormendo hahaahhaha
Il lunedì cerco in google foto del gruppo e..................................ERANO LOROOOOOOOOOOOO!!!! Invidia :P

Nel frattempo, ho capito che non posso assolutamente studiare nulla di medicina, che abbia a che vedere con sangue e/o aghi.Mi sento persa perchè era davvero l'unica strada che avevo... Quindi già sappiatelo che non farò nulla di medicina, né ostetricia, né infermiera!!! Non si insiste! Ovviamente, la gente che mi vedeva così sicura di diventare un'ostetrica mi dice "Smettila! Devi studiare quello!" (tipo mia sorella, Ciao Cara!!), ma ho già avuto due esperienze differenti nell'ospedale e ho avuto la stessa reazione di capogiro e questo è accettabile solo una prima volta...
Dopo giorni di delusione, sto cominciando a cercare altre facoltà in varie università italiane e sto anche valutando altre opzioni all'estero, che non sono universitarie... Magari fare una di queste esperienze lavorative all'estero, mi potrebbe aprire gli occhi e farmi trovare la mia strada!

Per concludere, vorrei chiedere a tutti (amici, parenti, conoscenti) di NON chiedere più la data del mio rientro né tirare a indovinare, cercando coincidenze in internet perchè è davvero snervante sia per me che per la mia famiglia... Ho deciso di non dirlo a nessuno proprio perchè volevo evitare l'ansia e volevo evitare il mucchio di gente all'aeroporto. PER FAVORE, non pensateci!!!!! Quando arrivo, chiamo da qualche cellulare o avviso in qualche modo. Avete aspettato 10 mesi e potete aspettare qualche altra settimana... In più ci divideranno su più compagnie aeree e non si sa con quale viaggerò io, quindi è davvero inutile cercare in internet o diventare matti per capire quando sarò in Italia. Lo faccio per evitare l'ansia a voi del volermi abbracciare e lo stress delle mille domande alla mia famiglia e a me. 
Spero possiate capire che io voglio arrivare con sorpresa e così deve essere, non sarò pronta a vedere tutti lo stesso giorno del mio arrivo così come non sarò pronta a rispondere alle 385792329 giuste domande lo stesso giorno. Dicono che il rientro è più difficile della partenza e lo shock culturale è molto più forte perchè si tratta di integrare la nuova personalità con la vita degli altri. 

Grazie,
Glenda.

P.S. Dopo il primo giorno, sarò tutta per voi pronta a rispondere alle vostre domande! Vi avviso che mi troverete più in carne e mi fareste un altro favore gigante se non mi dite frasi del tipo "Ma come sei ingrassata!" perchè ho visto l'effetto che queste cose hanno fatto su mia sorella.....


sabato 13 luglio 2013

Arrivo di mia sorella e ultima settimana a Valera!

Non potevo chiedere di meglio,davvero. Questa settimana è stata INDIMENTICABILE.
Sabato scorso è arrivata mia sorella dal Canada e io credevo sarebbe andato tutto un po' male,invece è stato solo diverso! Sebbene abbiamo vissuto pochi momenti insieme,ci siamo unite tanto: abbiamo parlato della nostra esperienza,di come siamo cambiate,del nostro futuro universitario e della NOSTRA famiglia.
Poi mercoledì i miei compagni mi hanno fatto una festa a sorpresa per salutarmi e io proprio non me l' aspettavo! Erano d'accordo con la mia famiglia,cosi con una scusa mi hanno portato in centro a mangiare un gelato e quando arrivo a casa vedo uno striscione nel patio e poi escono loro con "Sorpresa!". Troppo bello!!! Mi hanno abbracciato tutti e mi hanno dato un album con le foto di questo anno...ma ancora niente lacrime!
Per vedere le lacrime abbiamo dovuto aspettare ieri sera,quando c'è stata la festa di promozione. Siamo stati in giro dalle 14 su un camion per tutta la città ballando e poi siamo andati in un locale e abbiamo ballato di tutto: merengue,tambores,reggeaton,elettronica. È stato bellissimo e alla fine hanno messo un video con le foto fatte in questo ultimo anno e Paulina ha pianto fin dall'inizio,mentre io ho pianto alla fine quando l' ho ringraziata per questo anno e ho dovuto salutare i miei compagni,ormai definitivamente... Vedere il salone da ballo vuoto,con la pista sporca e piena di schiuma,la gente che usciva...ho capito che sta davvero per finire....
Giovedì è stata l' ultima sera con tutta la famiglia e ho dato loro una lettera di ringraziamento e una cartolina che dice "Made in Italy" e alcuni dei nostri monumenti.
Davvero,non potevo chiedere di meglio!

mercoledì 3 luglio 2013

Come mettere una stanza, un anno e una vita in una valigia? 10 mesi

Sono praticamente agli sgoccioli della mia esperienza...il temuto/atteso ritorno sta per arrivare... per (s)fortuna?!


Il mio decimo mese in Venezuela è stato il più bello, un 10 meritato! Ho viaggiato, ho rivisto i ragazzi di AFS,  ho finito la scuola, ho passato momenti bellissimi e indimenticabili in famiglia.
Ormai sono alle prese con le valigie e sulla via di casa ci sono già ben 26 kg e mezzo :) Infatti non si può pretendere di chiudere in una valigia una stanza, un anno e una vita.... E' impossibile... Almeno, lo è per me!
Sto iniziando a tirare le somme del mio anno all'estero è sono abbastanza soddisfatta: ho imparato bene la lingua, ho migliorato la mia personalità, ho incontrato persone fantastiche, mi sono davvero creata una seconda vita che resterà sempre con me. Certamente ci sono dei ripensamenti e tante domande: "E se avessi fatto questo?" o "E se invece avessi preso un'altra decisione?"; però sono davvero contenta! Inoltre, ho imparato ad amare di più l'Italia e ad apprezzare di più quello che ho.


Questa settimana è iniziata con il compleanno di Paulina e, sinceramente, il rapporto è diventato un po' più freddo e la cosa mi rende un po' triste perchè passeremo gli ultimi giorni insieme e non so davvero come saranno, vista la situazione...

Sono tornata alla mia stanza iniziale, siccome questo sabato torna mia sorella dal Canada. Mi è sembrato strano vedere quella stanza, mia per quasi 10 mesi, vuota, senza tutti i miei vestiti e i miei libri... Ma ho chiuso la porta dietro le mie spalle e ho dovuto disporre nuovamente le cose nell'altra stanza.... Sembra quasi che tutto debba finire com'è iniziato...


In famiglia, i rapporti procedono benone: siamo uniti, parliamo di tutto, ridiamo e scherziamo insieme. Un po' mi mancherà il mio rapporto con il papà, credo che sono riuscita a vedere più lui come genitore che la mamma per il fatto che in Italia io non vivo con mio papà. Certamente, ci sono cose che mi infastidiscono e mi creano una rabbia dentro che mi portano a pensare "Non farci caso,tra qualche giorno sarà tutto finito"... e poi ognuno ha i suoi difetti! Sicuramente anche loro vedranno aspetti in me che non gradiscono, ma così è la vita: si può piacere a tutti, ma sicuramente non piacerà tutto!


E per concludere questo decimo mese in Venezuela,  sono andata a vedere un parto cesareo!!! Il primo bambino che ho visto nascere si chiama Sebastian David e pesa 3.300 Kg.
Stranamente non ho avuto la normale sensazione di svenimento, ma bensì quella del vomito per via del taglio! Ho avuto qualche capogiro, ma prontamente ho bevuto un po' di acqua zuccherata e sono tornata giusto in tempo per vedere il bambino uscire con i suoi primi versi.... E' davvero l'emozione più bella del mondo!!!!
(A consolarmi, c'è il fatto che la maggior parte dei medici sta male al primo intervento/parto che vedono!).

"Questo momento è talmente bello che vorrei mettere le corna a quello di prima, sposare questo e procreare tanti piccoli momentini."
Dr. Perry Cox 
 "Scrubs" 
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/film/s/scrubs/citazione-102973?f=w:1553>

Al prossimo post,
Glenda